Miei cari amici,
ero qui in Chiesa ha pregare e ho pensato di inviarvi questa e-mail con la quale vorrei parteciparvi qualche stralcio di una pagina del “mio diario”, che, ormai, da anni tengo per raccontare a me stesso la vita e per raccogliere emozioni e sensazioni, avvenimenti e fatti, idee e impressioni … che caratterizzano le mie giornate, la mia vita di uomo e di sacerdote.
Ci stiamo, velocemente avvicinando al S. Natale e sono in fase di confidenze, forse proprio perché è Natale e l'Amicizia ha il sopravvento su tutti i convenevoli, sopra tutti i nostri miseri limiti e difetti, sopra ogni cosa che accade e credo che i sentimenti debbano essere evidenti sempre se vogliamo vivere da protagonisti la nostra vita. Vi chiedo scusa se le idee forse vi risultano confuse e la lingua Italiana non è curata, ma è quello che esce dal cuore, prendetelo con semplicità e affetto.
…Ogni mattina vivo il mio Natale.
Ogni giorno, intorno alle cinque e trenta, mi sveglio e dopo un po’ di restauro per presentarmi, scendo nella nostra bella Chiesa per la preghiera. Mentre scendo mi soffermo sul terrazzo della palazzina e poi durante il breve tragitto verso la Chiesa ammiro tutto ciò che mi circonda, dal cielo, alle cose … a quell’ora non c’è ancora nessuno in giro e nella splendida solitudine della notte ormai al termine, rifletto sul giorno che sta per iniziare.
Ogni giorno lo spettacolo è diverso. Quando ci sono le nubi è fantastico. I colori del cielo cambiano ogni giorno. Il cielo, poi, è attraversato dai corvi che in formazione passano bassi quasi per salutarmi e farmi sentire che stanno celebrando le lodi, con la loro voce forte e continua. Mi unisco a loro col canto del “Benedictus”.
Ogni mattina è così!
Quando si vede nascere il giorno, si valorizza di più.
E' il Natale della natura!
E' Dio che ogni giorno genera la creazione e con la sua luce gli dà vita.
Quando è l’ora della S. Messa, è ormai giorno: è il trionfo della luce e della natura rigenerata.
Ogni giorno è Natale.
Ogni giorno è nuovo, Dio non si ripete.
Nonostante la cattiveria e l'egoismo degli uomini, Dio continua a dare la vita e a darla in abbondanza. Gli uomini gli gridano: “Basta. Siamo troppi. Il pianeta terra non potrà contenerci se continuiamo così”. E con questa motivazione gli uomini sopprimono la vita prendendo il loro egoismo come misura degli spazi da occupare. E Dio continua ogni giorno a dare il più efficace segno di speranza: la rinascita della natura e la nascita di uomini nuovi.
Ogni giorno ci dona il sole e i cristiani fin dall'inizio hanno sostituito la festa del sole con il Natale del Signore per indicare che “una nuova luce è sorta nel mondo” e la vera Luce è Cristo.
Cristo che nasce da il giusto colore a tutte le cose, come il sole, ma smaschera anche il male. “Questo Bambino sarà per la vita e la rovina di molti in Israele” disse alla Madonna il vecchio Simeone.
Il giorno è stupendo, eppure c'è chi ha paura del giorno. Così di Cristo. Eppure il Natale di Cristo è il più grande atto di amore che Dio ha fatto all' uomo. Dio si è fatto come noi. Ha voluto essere uno dei nostri perché a Lui piace l'uomo, ama l'umanità e col Natale di ogni anno ci riconferma questo amore ricordandoci che il sentirsi amati da Dio è la forza che fonda la vita di ogni creatura.
Dio si è fatto come noi per farci come Lui. Finalmente l'uomo ha la possibilità reale di diventare come Dio, accettando di essere amato da Lui, lasciandosi amare da Lui.
Sentirsi amati è tutto.
Ogni male deriva dal non essere amati.
Che la dichiarazione di amore che Dio ci rinnova col Natale del Suo Figlio ci renda più capaci di amare Colui che ogni giorno fa rinascere la natura e la rende sempre nuova.
Nessun giorno nasce vecchio.
Preghiamo il Signore perché faccia rinascere anche noi a quella novità di vita di cui ciascuno sente il bisogno. E che il mondo si accorga che i Cristiani sono rinati, che tutti percepiscano che il creato si rinnova, che i cristiani diventano uomini più veri, perché Dio si è fatto come noi….
Perdonate se vi ho annoiati con questa pagina confusa, ma credo molto che la possibilità di conoscerci dentro, nel profondo, ci dia l’opportunità di crescere come uomini e come cristiani.
Come vostro “Pastore”, ho il compito e l’obbligo di richiamare alla vostra attenzione l’autenticità dei gesti della vostra vita.
Ora se volete, rispondetemi pure via e mail o passate a trovarmi, sarà l’occasione, pure, di fare una bella Confessione e prepararsi a celebrare il Natale.
Con l’amicizia di cui sai
Tuo don Marco
...quindi? è sempre Natale? ma certo la vita è tutti i giorni, per cui il Signore ci rende partecipi...sempre! grazie Don Marco.
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