giovedì 21 gennaio 2010

Benvenuti


C'è chi viene e chi va, voi viene...ahahaha (per il post cultura) bene bene, come avete trovato questo posto...probabilmente alcuni di voi migliorato, considerando che siete già stati in questi luoghi, mentre per la maggior parte è la prima esperienza professionale fuori dalla nostra amata Italia, e si...per sei mesi, dovete solo menzionarla nei vostri ricordi, con tutto quello che vi avete lasciato, a parte i 26 giorni di ferie...già, ci sono anche quelle e sono veramente benvenute.
Ormai i giorni di indottrinamento sono conclusi, siete dei poliziotti europei, (questa è una missione civile, anche se noi siamo inquadrati militarmente) avete acquisito l'attestato e adesso via... si parte...gate 31 e 1, courthouse di Mitrovica, le varie QRF in base, (con qualche attivazione) le esercitazioni con le altre forze di polizia, saranno i vostri passatempi, che vi accompagneranno per i prossimi sei mesi o sette.
Tranquilli ragazzi, la situazione in Kosovo non richiede un particolare profilo, sempre basso, almeno sino a quando i focolai continuano a fumare, se dovessero essere alimentati con qualche soffiata...be, rimboccatevi le maniche e mettete a frutto gli insegnamenti acquisiti sino ad ora, ma son sicuro che non succederà almeno sino a quando tutte queste missioni saranno attive in questo territorio. Bene, vorrei mettervi a conoscenza di tante altre cose, ma avrete modo di viverla meglio senza i miei consigli, anche perchè non voglio influenzare quello che è il vostro io, posso solo augurarvi di trascorre una buona missione, di divertirvi, prendetela con filosofia, e sicuramente sarà un buon periodo, dando il giusto peso ai servizi esterni, ai valori, e a tutto quello che necessita dar importanza, non siate superficiali...in bocca al lupo.

mercoledì 20 gennaio 2010

STOP alle telefonate

Siamo alla fine di questa sofferta per qualcuno, fantastica per altri, avventura EULEX, ma a differenza di quella MSU non ci sarebbero probabili o possibili extension, neanche per chi ha lo zio Generale, il fratello Colonello, l'amico Politico il cugino Papa e cosi via.
Perchè lo sappiamo benissimo, chi si trova all'estero come noi non è raccomandato per fare una missione, mah..... per farne altre!..
Sappiamo benissimo che i requisiti li abbiamo tutti, chi più chi meno, però bisogna anche essere intelligenti nel capire, che nell'Arma (come penso in qualsiasi altro posto) si va avanti per meritocrazia! vero o falso?.
Alcuni comuni mortali hanno richiesto tramite domanda scritta di poter prolungare la permanenza in loco per la probabile illusione di sperare nell'extension, ma come dice il proverbio, chi vive sperando muore cagando.
Ognuno ormai spara le cazzate più assurde: la prolungano a tutti, altri insistono andiamo via il 05 febbraio, altri il 30 di marzo, cosi dicendo continuano a passare i giorni di questi noiosi ma casalinghi QRF.
E' stato detto e ridetto dal Colonello tramite i capi plotone, delegati dal comandante di Compagnia, basta con le chiamate, stop alle telefonate, ed invece si continua imperterriti a far chiamare l'ufficio per la raccomandazione, allora non avete capito, si va tutti a casa, sperandosi di ritrovarsi in un'altra missione, educatamente NON ROMPIAMO LE PALLE CON LE TELEFONATE, LA PACCHIA E' TERMINATA, FACCIAMOCI LE VALIGIE CHE SI TORNA IN PATRIA A 1500 EURO AL MESE....... è furnuta la ciciniella.

martedì 19 gennaio 2010

saluti dall'Italia..


Ragazzi adesso che leggo questo blog mi tornano in mente tutti i momenti belli della missione passata insieme.. le serate in base a giocare a carte o a boccette, e ancora più belli i "tour" per le città del kosovo, tipo a Peja o a Prizren o Decani e qualcuno pure è andato a Skopje, certo non si poteva però! Questa è stata una bella fortuna, sono poche le missioni che ti lasciano la libertà di uscire così facilmente. Inoltre era un modo per conoscere il territorio e incontrare la gente del posto senza dare troppo nell'occhio. Adesso che sono tornato in Italia e alla vita di prima, sento un po' la mancanza della vita in comune, ovviamente coi suoi pro e i suoi contro, certo lì ci mancavano i familiari, e bisogna anche dire che a volte i colleghi sono un po' invadenti ma almeno, quando hai bisogno, qualcuno che ti dà una mano o che ti offra la sua compagnia lo trovi sempre. Al reggimento anche se viviamo assieme ognuno ha la propria vita fuori (come è giusto che sia) e capita che tra le missioni e i vari OP si stia mesi senza rivedere alcuni colleghi.. Comunque vada anche questa è fatta, ieri ho finito le visite mediche e da domani tornerò un po' a casa a rivedere la famiglia e gli amici, sperando che non mi facciano troppe domande sulla missione!
un saluto grande a tutti e mi raccomando: prendete il toro per le corna!
Daniele

lunedì 18 gennaio 2010

Ho appeso le carte al chiodo

Non ce l'ho fatta, ho appeso le carte al chiodo prima della fine della missione. Forse dovevo appenderle da prima, chissà....
Come precedentemente scritto nel post "Tra una briscola ed una rakjia" il gioco delle carte è un gioco e tale deve rimanere.
Purtroppo non è così, si dice che il vero giocatore di carte si irrita se al gioco perde e quindi io non essendo un buon giocatore non capisco questa reazione.
Non si può capire ciò che una persona prova, quando quel sottile filo di tolleranza viene rotto.
Il vaso oramai era pieno e mancava l'ultima goccia che lo facesse traboccare. Mi dispiace che proprio l'unica goccia che ha versato nel vaso già pieno sia stata quella di Tex, che involontariamente ha fatto in modo che fosse l'ultima. Amico Tex non me ne volere ma non hai alcuna colpa per questo mio gesto e siccome ho capito che sei rimasto amareggiato da tutto ciò, ti dedico questo breve post per dirti che proprio con te non serbo alcun tipo di rancore visto e considerato che sei stato e spero sarai un buon compagno di viaggio.
P.S. Non andare in giro a farti l'alibi, capisci a me ciao.

domenica 17 gennaio 2010

Fine mix...o missione.



Manca poco ormai, questione di giorni, si sente nell'aria che qualcuno deve andar via...già! (i due reggimenti ci anticipano di 15 giorni circa) rientrare a casa...fine! oggi ricorrono i fatidici 6 mesi, (giorno più giorno meno) c'è chi non vede l'ora, altri sono indifferenti, altri ancora sono un pò dispiaciuti, non tanto per il fatto di dover lasciare questi luoghi, è che, tutto sommato nel contesto di questa missione, gli ostacoli non sono stati così aversi, (almeno a sentir parlare chi ne ha fatte altre) però!?...c'è chi, è riuscito a contestare qualcosa, esternare lamentele, magari l'ha vissuta con lo spirito non adatto, dovuto a cosa? non si sa!? potrebbero essere tanti i motivi, la lontananza dai propri cari, (nessuno ci ha imposto di venire) i servizi, i quali alcuni sono pesanti e a volte ripetitivi per pochi (ma fa parte del nostro lavoro, siamo dei professionisti) il mangiare della mensa, (sembra quasi che si mangi tutti i giorni aragosta) insomma i compianti, ci sono stati, ci sono e ci saranno, rientra nelle nostre caratteristiche.
Ci mettiamo tutte le nostre forze per manifestare quello che non ci va bene, e sembra siano tante le cose che non ci vanno a genio, ma un lato positivo di questa missione... c'è? neanche quello economico lo è! considerando che la maggior parte ha fatto il ricorso. (be quello si doveva fare!)

In ogni caso, siamo giunti al culmine, abbiamo soddisfatto tutto - esperienza, gloria e umanità - con qualche soldino in più sul conto corrente, possiamo raccontare qualche aneddoto vissuto, ai nostri figli, mogli e amici, porteremmo con noi le immagini di quei luoghi che abbiamo condiviso con colleghi, i quali prima non conoscevamo, che appena giunti osservavamo con stupore, chiedendoci: - ma che fa'? perché lo fa così?, forse le converrebbe farlo diversamente, senza preoccuparci che per lui il fine giustifica i mezzi - però poi, a conclusione di questa missione, abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare quanto c’è di positivo (già... perché ognuno di noi avrà pur qualche pregio, non siamo solo difettosi) anche in colui che, 6 mesi prima, sembrava la persona più ostile e schiva in questo contesto.

Probabilmente qualcuno, giunti a questo punto, un pizzico di dispiacere lo sente, ma a compensare è il fatto che si rientra in Patria, dai nostri affetti, nelle nostre case, pronti per ricominciare la solita vita... chi alla stazione, alla radiomobile al reparto o nucleo operativo insomma alle nostre mansioni quotidiane, abbandonate per 6 mesi, per vivere questa missione sotto le sue varie sfaccettature, episodi e emozioni le quali hanno incrementato il nostro bagaglio professionale e umano, sicuramente porteremmo con noi ancora per un lungo periodo se non per tutta la vita. (quindi è o no una esperienza?)

Abbiamo condiviso 18 metri quadrati con una persona che neanche sapevamo che esistesse, in sei mesi siamo riusciti a conoscerlo, rispettarlo e confidargli anche quelli che sono stati i nostri stati d’animo in questo periodo trascorso insieme, cosa che con nostra moglie ci abbiamo messo anni e magari neanche le abbiamo mai detto.

Lo stupore non si ferma, c'è chi ha ben pensato di chiedere il prolungamento della missione, motivo? be si può immaginare...gloria! Ahahahahah! trascorrere ancora 6 mesi in questi luoghi ci devono essere dei motivi ben fondati, l'onore è stato acquisito in questi primi sei mesi, ora bisognerebbe portare a casa qualcos'altro! con l'augurio di un buon fine e magari di un prolungamento per chi l'ha chiesto, volgo a tutti voi un caloroso saluto, mi sento di dire anche grazie, per avermi sopportato con questi sermoni, (per chi li ha letti) per le lezioni di vita, ho imparato tanto con voi tutti, tanto dalle vostre emozioni esternate liberamente senza inibizioni, ho imparato tanto anche da coloro che non hanno primeggiato con le azioni prive di fondamento, da cui non si poteva fare affidamento, ma poi, in ultimo, si è rivelato anche lui un insegnamento. Ciao a tutti da Sardus.