sabato 10 ottobre 2009

la ricetta newyorkese di roppo (spaghetti alla Roppo)


E' con immenso piacere culinario che ieri presso il gate 31 abbiamo deciso di aderire in massa al consiglio di roppo il newyorkese. Con precisione, alle ore 00,20 dopo aver buttato in pentola "alcune scatole" di spaghetti barilla abbiamo proceduto, con lo stile da chef che contraddistingue quel professionista di Molitierno, alla preparazione del sughetto al pomodoro (senza soffritto - in barese: soffritt) ed a parte di quello al pesto abilmente "recuperato" presso la mensa.
Scolati gli spaghetti ed unito il sugo al pomodoro, dopo aver ben mescolato ed aggiunto successivamente il pesto dopo l'assaggio di rito si è proceduto all'abbuffata..................risultato? Soddisfazione unica del palato.

In attesa della prossima ricetta ringraziamo vivamente l' italo-barese-americano Roppo

Oldwarrior 10/10/09

Prendere questo lasciando quello!

Cosa ci sia di bello nel fare una missione all'estero?

Le motivazione sono soggettive, sicuramente la principale è il denaro, che ognuno di noi riesce a guadagnare in sei mesi, risparmiandolo o spendendolo per eventuali necessità;

un' esperienza lavorativa nuova per chi questa missione la svolge per la prima volta;

la fortuna di fare nuove amicizie che nel nostro cammino possano essere utili.

Tutto ciò ha il risvolto della medaglia, la lontananza dalle famiglie, la convivenza, la sopportazione dei colleghi e le inimicizie che possono nascere in quest'avventura.

A volte si pensa che sei mesi di missione all'estero non siano tanti, altre che non siano pochi, che tutto ciò che si è fatto, che si fà e che si farà serve ad alimentare il nostro bagaglio culturale, sociale ed economico, e che per tutto questo non si è visto per quei mesi la crescita dei nostri piccoli figli.

poesia: Le montagne

Sono belle le montagne,
se son alte son più belle,
sono belle e profumate
son più belle nevicate.
Vederle da lontano,
toccarle con la mano.
Sono belle tondeggianti,
un pò meno pianeggianti.
D'inverno son coperte,
in estate son scoperte.
Il sole batte i monti
l'occhio vede i tramonti.
Il tuo dubbio se son vere,
l'importante sian sincere.
E' fantastica la compagna
viva viva la montagna.

4° PLOTONE (servizio al GATE 31)

Il quarto Plotone è comandato da un duca, il cavalier DE LUCA, spalleggiato da quattro commilitoni MARANGONI e CIARAFONI, al terzo piace il lardo ed è il marescial BELARDO, il quarto è molto garbato ed è il sottufficial MARCATO. Al Gate 31 l'appettito si fa sentire, senza perder tempo il brigadier MARCHELLI in compagnia di VECCHIARELLI, si danno da fare per non morir di fame, dentro una PADEDDA vi cuociono un CARUSO primo, ROSAFIO con una spolverata di PECORARO, come secondo un PUDDINU con contorno di SGARONCELLA, tutto ciò accompagnato da un RANIERI del 78. Dopo un'abbondante cena l'appuntato LAIACONA per digerire propone un bicchier di PETILLO con ZEMMER al ROPPO di MERCORILLO. Il militar POMPEO astemio, dalla BROGNA se ne fugge ORLANDI.


venerdì 9 ottobre 2009

Tormento economico 2.


Nonostante l'intimazione sia scaduta, ancora tutto tace, nessuno si degna di metterci a conoscenza della posizione assunta dalla nostra Amministrazione, eppure il legale formalmente ha depositato una comunicazione ufficiale, alla quale in teoria avrebbe dovuto ottemperare al pagamento del compenso dovuto.
C'è chi ancora non ha depositato il famigerato "ricorso", si è limitato a chiedere ulteriori delucidazioni relativamente alla nostra posizione amministrativa in questa missione, chi, invece, ha delegato un legale allo scopo di essere rappresentati per un'eventuale somma da corrispondere da parte dei nostri vertici...ma si può sapere perchè dobbiamo sempre chiedere, e mai, ci sia una santa volta che ci venga dato il dovuto? forse stò diventando ripetitivo ma non mi viene nient'altro da sottolineare in merito...forse qualcuno potrebbe chiarire meglio la situazione senza che si parli a vanvera? cosa aspetti a rendere tutti edotti? fatti AVANTI!

Un Itinerario ..... continua 1° parte


"UN ITINERARIO
PER CERCARE E VIVERE LA VOLONTÀ DI DIO"


Amici carissimi,
eccomi a voi per fare due "chiacchiere" e per offrirvi con queste riflessioni che mi auguro possano servirvi a fare silenzio dentro il vostro cuore e creare spazio allo Spirito.
Cercare e trovare la volontà di Dio non è cosa semplice. Volendo accorciare i tempi spesso
riduciamo la ricerca in un compito da eseguire che spesso coincide con il nostro pensiero: "io penso
che…" "per me è così…" "ho fatto questa riflessione…" la ricerca della volontà di Dio è molto di
più e non va ricercata in superficie, "dove c'è più luce"; ci vuole il coraggio di scendere in
profondità. Ci vuole il coraggio di lasciarci "squietare la vita" da Uno che ci spinge ad essere più
veri, più liberi. Ci vuole il coraggio dell'incontro. Il coraggio di ascoltare il cuore di Dio e di
mettersi in discussione. La strada privilegiata per ascoltare il cuore di Dio è la preghiera.
Sì, perché pregare è incontro tra due cuori, quello di Dio con quello mio.
Siamo tutti bravi a dire che è necessario lasciarci guidare dallo Spirito, però quando si tratta di
ascoltare la Parola, stare in disparte per un certo tempo, lasciarsi accompagnare da una guida o
seguire un metodo… allora no! E i principali alibi sono, il tempo: non c'è mai tempo… siamo
sempre troppo occupati a fare cose più urgenti; l'autogestione: si preferisce fare da soli per
"orgoglio" travestito da rispetto "non voglio disturbare". Del resto "noi sappiamo", "noi
conosciamo" e possiamo fare da soli. Ci vuole una gran dose di Umiltà per lasciarsi guidare ma…
vale la pena.
Ora dopo queste premesse vi raggiungerà con quattro elementi fondamentali per camminare in questa direzione: Ascolto, Cuore generoso, Intelligenza e Volontà.
Sperando di farvi cosa gradita e di aiutare il vostro cammino di perfezione, vi saluto. Alla prossima puntata.


Vostro don Marco

giovedì 8 ottobre 2009


Carissimi,
ringrazio gli ideatori, realizzatori conduttori di questo Blog, che mi hanno invitato a partecipare, spero di contribuire a creare quel clima di serenità, dialogo tra di noi e creare interesse sull'aspetto spirituale, dimensione fondamentale della vita indipendentemente se la si viva o meno. Credo che sia un tema indispensabile, l'uomo è fatto di carne e di spirito pertanto il mio compito tra di voi è ricordarvi questo aspetto. In questo mese ho scritto due lettere che sono consequenziali che credo possano servire per coltivare tutto ciò. Le lettere se volete ve le mando via e mail..... Ogni occasione della vita è ideale per confrontarci e verificarci .... non sprechiamo questo tempo. Io rimango a vostra disposizione per fare esperienza di Dio attraverso il dialogo ma soprattutto la preghiera. Prova a fermarti in chiesa e lasciare che il Signore abiti il tuo cuore. Buona giornata Grazie ancora.
Il vostro Cappellano don Marco

mercoledì 7 ottobre 2009

Cosa ci manca...chi ci manca!?

Vivere la missione con le stesse metodologie che usiamo abitudinariamente nell'arco della giornata tipo a casa, penso proprio che non sia possibile, ci piacerebbe...svegliarsi con la moglie accanto, i figli tra di noi, fare colazione insieme, insomma incominciare la giornata con la famiglia, (mancano queste cose...eh?) invece no, inizia con l'alitosi, i peti o meglio ancora con il tanfo dei cessi dei Corimec, e con qualche lamentela del collega accanto di lavandino, il quale la notte l'ha trascorsa di merda perchè magari il collega di stanza russava, o qualcuno la sera prima per un motivo od un'altro (tra feste di compleanno e varie MSU) ha alzato il gomito, per cui tanto sobrio non lo è, quindi ha disturbato quello che doveva essere il sonno tranquillo del soldato.
Forse incominciamo a sentire anche la mancanza delle scorribande sull'autoradio, sulle punto o Bravo che siano, le notti a girovagare per le strade del territorio a rompere le scattole al malcapitato di turno, (cosi impara a non mettersi le cinture) e magari anche qualche bell'intervento, (quelli non mancano mai) sicuramente sentiamo la mancanza del bel cornetto caldo e il cappuccino delle 06,00 prima di smontare.
Magari sentiamo un pizzico di nostalgia anche dei colleghi, lasciati nei vari reparti ad accudire quello che era solito nostro onere, (dai... un pensiero dal Kosovo, ci sarà anche per loro) ci mancano anche i richiami del nostro comandante, (anche se qui non mancano) del quale...forse non si sente tanto la mancanza ma piuttosto proprio per lui vorremmo che questa missione non finisca. (ma siamo matti, penso che si preferisca sopportarlo ancora)
Sicuramente a qualcuno mancherà la mamma, la fidanzata, la sorella maggiore o il fratello minore, ognuno di noi sente il desiderio di abbracciare il suo affetto più caro, anche questo fa parte della nostra missione, il legame con i nostri luoghi, le abitudini la cultura...ma soprattutto l'AMORE verso chi ci vuole bene, i quali a loro volta sentono la nostra mancanza, incentivato dallo stato d'animo preoccupato, al quale noi, forse, non diamo il giusto peso.

Grazie per l'invito



Grazie per l'invito.
Qualche giorno fa sono stato invitato da Sardus e dopo aver trascorso qualche giorno in Italia ho deciso di aprire il blog e vedere di cosa si tratta. Con meraviglia ho scoperto che alcuni colleghi esprimono pareri, sensazioni e commenti uniti dallo stesso spirito di corpo comune a tutte quelle situazioni di convivenza che si vivono comunemente nelle missioni all'estero. lo dico con certezza perchè quelle situazioni, per esperienza vissuta, sono comuni nei grandi reparti dell'Arma e quindi vedere che colleghi provenienti da diverse realtà lavorative sono riusciti, magari con alcune piccole difficoltà iniziali, ad accumunarsi in qualcosa che va anche al di sopra dell'amicizia mi ha dato piacere. lo dico perchè dopo tanti anni di servizio ci si rende conto che certi valori sono andati scemando e si ritrovano solo in alcune situazioni. Bene, la situazione che questi colleghi vivono, seppure in una missione "tranquilla" gli fa onore e sono convinto che a distanza di anni ancora si ricorderanno di questi mesi passati assieme, qualcuno si rivedrà. qualcuno si sentirà al telefono, qualcuno ripenserà alle giornate passate assieme e alle piccole e grandi cose fatte.
Credo che tornerò a scrivere qualcosa, magari di più importante di quello che ho sopra scritto.
Cari colleghi del 3° Plotone continuate così che la strada è quella giusta.

martedì 6 ottobre 2009

dancon march 04/10/2009


Come tutti saprete vi può partecipare qualsiasi militare KFOR e EULEX presente sul territorio del Kosovo. Si effettua con 10 kg di peso e va conclusa entro le 8 ore.
Non hanno potuto partecipare tutti gli iscritti della Compagnia EULEX a causa delle esigenze di servizio e per le avverse condizioni meteo (il giorno prima pioveva e si pensava piovesse anche il giorno della marcia, ma cosi non è stato). Eravamo 18 Carabinieri, 16 EULEX e 2 MSU. Partenza base MSU ore 04.30 direzione Mitrovica, base danese Camp Olaf Rye. Arrivo dopo circa 1 ora si viaggio, registrazione formale e start ore 06.00 in punto. Numerosi i militari partecipanti tra americani, francesi, rumeni, polacchi, estoni, tedeschi, danesi, italiani ecc..
C'è chi corre, chi cammina come me e chi passeggia. Si chiacchiera, si saluta, si scherza e man mano si percorrono i km si perdono (NOTA DOLENTE) i compagni di squadra.
Si scattano foto, si effettuano riprese video, si "parla" con l'incomprensibile americano Marcus ci si ferma hai punti di "ristoro" si cammina con la simpatica francese Marie.
Piede piede i km vengono meno e la zavorra (10 kg di peso) si sente più.
Molti dicono chi ve lo fa fare, altri lo fanno per il diploma ed il nastrino, numerosi per avventura e sinceramente ognuno e libero di dire e di fare ciò che vuole.
Si arriva al traguardo sudati, dopo aver faticato chi 3 chi 4 e chi 5 ore di marcia con bolle ai piedi, ma sinceramente fieri e soddisfatti di aver concluso la rinomata DANCON MARCH. Pensare che questa marcia deve essere sostenuta annualmente da ogni militare danese come idoneità al servizio.
L'orgoglio Carabinieri EULEX è stato il più vecchio di noi, il brigadiere VECCHIARELLI Rosino che coi i suoi 51 anni di età è arrivato al 6° posto.
Bella storia, nella strada del ritorno in base a Pristina, e come ogni destino quando la sfiga si mette davanti non puoi farci nulla, si rompe la frizione del pulmino, ahimè, meno male che BROGNA c'è, con la sua grande esperienza da meccanico è riuscito a riportarci all'ovile.
(NOTA DOLENTE) Ci si offende per non aver aspettato i compagni di squadra, sensibilità o menefreghismo ma!! Ci si sparla tra di noi nel bene e nel male, ci si vanta del tempo di percorrenza della marcia inferiore a quello realmente effettuato, sbugiardando il soggetto che ingenuamente pensa che le lavandaie non siano tra noi Carabinieri.
Alla stregua di tutto ciò, personalmente è stata una faticosa ma bellissima avventura, il 31 Ottobre parteciperemo anche alla 2^ Czecon March, organizzata dal contingente della Repubblica Ceca.



lunedì 5 ottobre 2009

Avere con sè...


...sempre e solo la propria opinione, è un pò da egoisti, ma comunque e il punto di vista soggettivo, individuale, definizione abbastanza lineare per sostenere le nostre idee e quanto vogliamo manifestare all'interlocutore in relazione al concetto che ci siamo fatti su qualcuno o qualcosa, o come eseguire determinati lavori, azioni; su pensieri, conoscenze, insomma qualsiasi fatto che necessita di esprimere il nostro pensiero...ecco appunto il "NOSTRO", punto di vista.
Nel corso di questa missione, sono in tanti ad obiettare sull'operato altrui o comunque ad esprimere le propie considerazioni su come dovrebbe essere svolta una determinata attività, su concetti sostenuti e che comunque rispecchiano la personalità di ognuno, nonchè il modo di pensare: partiamo dal presupposto che (come già detto) ognuno di noi è soggettivamente pensante, per cui racchiude un intelletto e modus operandi individuale, quindi... il fine potrebbe giustificare i mezzi? qualsiasi metodologia si adoperi, se proprio non corrisponde al desiderio primario, o è inadeguato alle necessità...be, sbagliando si impara; è anche vero però che, accogliere o ascoltare un consiglio potrebbe giovare per il risultato finale, palesando la virtù di riconosce i propri limiti, dimostrando rispetto per chi ha voluto agevolare l'obiettivo stabilito, però è anche vero che, se il pulpito da cui giunge fa tanto rumore, significa che è un pò vuoto e se un soggetto è vuoto, è anche vero che è pieno di se...meditate, medidate.