domenica 20 dicembre 2009

Gli AUGURI di NATALE del Cappellano con la sua "Lettera Aperta"

SANTO NATALE 2009



Carissimi Amici miei,
un Natale particolare il nostro quest’ anno, approfittiamo per concentrare la nostra attenzione sul vero senso del Natale, guadagniamoci in spirito, viviamolo uniti al Signore e in Lui saremo accanto alle persone che amiamo, perché Lui è l’Amore.


Quest' anno Natale è veramente indispensabile. E' necessario che il vero Dio riveli il suo vero volto: “Mostraci il tuo volto e noi saremo salvi”. Com'è Dio? Qual è il suo volto? Non è possibile rivendicare il volto di Dio per giustificare gli atti di violenza. È blasfemo pensare che Dio e la fede in Lui giustifichino le azioni di forza con cui viene difesa la religione. Il modo che ha scelto per venire tra noi parla chiaro. Dio si rivela bambino.
Il suo Natale non è una fase di passaggio della Sua vita che viene superata dall'età adulta. No. Natale è un assoluto di Dio che diventa un modello della vita del cristiano. “Se non diventerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli”. Come nelle nostre chiese troneggia sempre il Crocifisso, modello di vita perché “chi vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”, così può esserci sempre l'immagine di Gesù Bambino che ci insegna lo stile della vita del cristiano. Lo stile con cui dobbiamo vivere tutti i misteri della vita. Avere dinanzi la Resurrezione, l'Ascensione di Gesù che vince sempre, anche la morte, potrebbe essere addirittura pericoloso se non avessimo presente anche il modo con cui il cristiano vive la vittoria su tutto:come un bambino. La forza cristiana così non diventerà mai violenza, il dolore porterà all'affidamento, ogni sofferenza educherà alla pazienza. Questo è il volto del vero Dio.
La vita è sempre lo scontro tra Davide e Golia e siamo continuamente tentati di rivestire le armi che Saul aveva offerto al giovane Davide. Invece siamo con Gesù figli di David e possiamo affrontare il gigante del mondo solo “nel nome del Dio di Israele”. Essere potenti, essere ricchi, essere temuti e rispettati, ovviamente tutto per poi fare il bene, per difendere i valori, per sconfiggere il male, è una tentazione continua che non corrisponde al volto del vero Dio. Tutti dobbiamo passare da Betlemme per imparare come si è cristiani. Natale è la prima festa dell'anno liturgico e non è permesso sorpassarla per diventare subito grandi.
Alla potenza del mondo Dio risponde con la povertà, alla sua arroganza con l'umiltà e ci invita a seguirlo confidando non nelle nostre forze ma nella sua potenza. Gesù viene come un Agnello in mezzo ai lupi. È la nostra identica situazione. Se siamo semplici come colombe e prudenti come serpenti scopriremo che spesso la potenza di questo mondo è di cartapesta o peggio ancora di celluloide che oggi c'è e domani no c'è più. Qualunque sia stata la nostra vita, le nostre scelte, i nostri gusti, Natale è l'occasione per rinascere, cioè ridiventare bambini senza passato ma soltanto presente e futuro. Buon Natale.


Pristina, 25 dicembre 2009
Solennità della Natività di Cristo


Vostro don Marco

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