Gli eventi non arrivano perché vengono cercati, è il destino che li invia a noi, dobbiamo solo valutarne la natura...tristi o lieti. Purtroppo quello che ha colpito tutti noi che ci troviamo in Kosovo è stato triste, colmo di dolore, come un macigno si è abbattuto su quello che doveva essere un normalissimo cambio di turno al tribunale di Mitrovica, qualcuno ha sussurrato che era morto, tutti a chiedersi... ma chi? Gaetano! (io personalmente lo conoscevo come Ruggiero, il suo cognome) ha avuto un incidente in moto, la sua moto. Pochi giorni prima nel corso di qualche servizio insieme, si conversava su quello che avrebbe fatto sulla la sua Honda appena sarebbe rientrato a Gorizia, ci raccontava alcuni aneddoti vissuti a cavallo di quel veicolo che lui tanto amava, la amava tanto da porla (anche se ironicamente) davanti alla moglie.
Perchè hai voluto girare quella manopola sino all’estremo, non dovevi farci notare niente, dovevi solo tornare tra noi, ti aspettavamo...invece, invece qualcuno ha deciso che dovevi andare...Ciao Gaetano, per poco ho potuto apprezzare la tua sincerità, la tua compostezza, nonostante esternassi palesemente la tua disapprovazione su certe decisioni, alle quali però...con spirito e sacrificio, assecondavi. Non vorrei sembrarti inopportuno, ma voglio ancora porgerti un ultimo saluto, essendo certo di condividere anche quello di tutti i colleghi con i quali, in questo inizio di missione qui in Kosovo, hai vissuto la tua ennesima fuoriuscita dalla patria, tra la gente la quale sente e ha il bisogno di conforto, perchè anche tu, nel tuo piccolo, hai disseminato sostegno a chi si è perso d’animo, ed è anche vero che, tra le spine nascono le rose...ancora CIAO GAETANO.
giovedì 27 agosto 2009
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